Fonte: Ministero della Salute, SIP e SIN
È causata da un virus che si trasmette, dopo la nascita, attraverso le secrezioni nasofaringee. Il periodo di incubazione per la Rosolia postnatale va da 14 a 23 giorni, di solito 16-18 giorni. Il periodo di massima contagiosità sembra essere compreso tra i pochi giorni precedenti la comparsa dell’eruzione cutanea e i sette giorni successivi. L’infezione nel 25-50% dei casi è asintomatica, negli altri casi si presenta come una malattia con sintomi di lieve entità caratterizzati da febbre non elevata, ingrossamento generalizzato dei linfonodi (soprattutto di quelli del collo e di quelli posti dietro la nuca) e con un’eruzione cutanea di breve durata. Il maggior rischio che la Rosolia comporta è quello di essere contratta per la prima volta in gravidanza da una donna non protetta. Il virus infatti è molto pericoloso per il feto e può causare sia l’aborto che la nascita di un bambino con gravi malformazioni a carico del cuore, degli occhi, dell’organo dell’udito e del cervello. Non esiste una terapia specifica contro la Rosolia.
Per saperne di più consulta il calendario vaccinale della tua regione, disponibile sulla “Scheda Vaccinale” in bacheca.