Influenza stagionale, perché vaccinarsi.

Influenza stagionale, perché vaccinarsi.

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Fonte: SIP

L’influenza è un’infezione virale delle vie respiratorie causata da virus appartenenti al genere Orthomixovirus, ha un andamento stagionale che giunge con ondate epidemiche periodiche.

Si tratta di una malattia infettiva acuta, che si trasmette essenzialmente per via aerea, attraverso le goccioline di saliva infetta emesse quando la persona tossisce, starnutisce o parla. I sintomi dell’influenza possono essere: febbre alta, tosse e dolori muscolari, ma anche mal di testa, brividi, affaticamento e mal di gola. 

Un sistema immunitario efficiente è in grado di debellare l’influenza in maniera autonoma. Tuttavia, si tratta di un problema di salute che può impegnare l’organismo anche per diversi giorni ed è importante che, al termine della fase acuta, segua un periodo adeguato di convalescenza. Ciò serve a evitare le complicazioni, tecnicamente dette infezioni opportunistiche, che vanno ad interessare un sistema immunitario già compromesso, e possono essere a loro volta virali ma anche batteriche. 

Le infezioni batteriche sono le più temibili poiché possono coinvolgere le basse vie respiratorie causando bronchite, polmonite, sinusite, otite e, più raramente, miocardite e alterazioni del sistema nervoso centrale. 

I bambini con patologie croniche quali diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari, respiratorie, possono presentare un peggioramento della malattia in caso di influenza; per questo è sempre opportuno seguire il consiglio del pediatra o del medico di fiducia per quanto riguarda il trattamento e la terapia ma soprattutto è necessario attuare dei comportamenti preventivi.

Il virus influenzale muta di anno in anno e solo la vaccinazione consente una prevenzione efficace.

Nel 2020, per contenere la diffusione della pandemia da SARS-CoV-2, le misure di protezione individuale ed il lockdown hanno consentito di diminuire la circolazione del virus dell’influenza, con una netta riduzione dei casi di malattia. Adesso, con la riduzione delle misure di protezione e il conseguente abbassamento del livello di guardia, si sta assistendo ad una ripresa della diffusione dei virus influenzali. Da qui la necessità di sollecitare una campagna vaccinale più estesa e capillare, per contenere l’ondata influenzale prevista per l’anno in corso.

Proprio per questi motivi i pediatri consigliano fortemente la vaccinazione antinfluenzale nei bambini.

Il Ministero della Salute raccomanda e offre la vaccinazione gratuita per la fascia di età 6 mesi – 6 anni e per i bambini affetti da patologie croniche che potrebbero andare incontro a complicanze gravi.

Da quest’anno il vaccino potrà essere somministrato, oltre che per via intramuscolare, anche attraverso un semplice spray nasale, particolarmente consigliato per i bimbi dai 2 ai 6 anni. Entrambi i vaccini sono quadrivalenti, coprono cioè quattro ceppi virali dell’influenza.

Il vaccino somministrato per via intramuscolare è un preparato con microrganismi inattivati; il vaccino spray invece contiene microrganismi vivi attenuati, che non si possono replicare all’interno del nostro organismo.

L’efficacia e la sicurezza dagli studi che ci vengono dati per il vaccino spray sono sovrapponibili al vaccino tradizionale. Gli effetti collaterali più frequenti sono rappresentati da febbricola, da dolore nella sede d’iniezione, da cefalea, da malessere in generale, ma hanno tutti una breve durata, generalmente non superiore alle 48 ore. Qualora il bambino dovesse avere qualche effetto indesiderato, si raccomanda sempre il consulto con il proprio pediatra di fiducia.

Va ricordato che i pediatri hanno un ruolo cruciale nell’informare i genitori sulle vaccinazioni. Una corretta comunicazione con le famiglie è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi delle strategie vaccinali, compresa quella contro l’influenza.   

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