È arrivata l’estate, la scuola è terminata ma sono arrivati anche i temutissimi compiti delle vacanze.
Matteo Santarelli
Docente
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Mi preme subito precisare un concetto assai importante: non esiste una legge specifica che preveda obblighi o esoneri dai compiti a casa per gli studenti durante le vacanze, ma è pur vero che in ogni scuola vige la cosiddetta autonomia scolastica, ovvero la libertà di decidere se assegnare o meno i compiti per le vacanze.
Di solito, la linea comune è quella di consigliare testi, letture e attività, lasciando libertà di scelta ai genitori sulla loro gestione.
Come affrontare i compiti delle vacanze
Per capire meglio l’importanza o meno dei compiti delle vacanze estive, ho svolto una semplice indagine esplorativa rivolta agli insegnanti della scuola primaria.
L’indagine è stata strutturata con poche e semplici richieste:
- Anni di servizio;
- Tipo di insegnamento;
- Assegnamento di compiti per le vacanze;
- Tipologia di compiti assegnati;
- L’importanza dei compiti estivi;
- Qualche consiglio di organizzazione.
Su un campione di docenti con anni di servizio compresi tra i 5 e 35 anni, con una maggioranza di insegnamento nell’ambito linguistico seguito da quello scientifico e dal sostegno, tutti hanno assegnato compiti per le vacanze; nello specifico, un libro delle vacanze e delle letture.
La cosa importante da analizzare, è quanto gli insegnanti ritengono fondamentali i compiti estivi. Solo 1/4 del campione, alla domanda: “Quanto sono importanti per te i compiti delle vacanze?” ha risposto “molto”; il restante è rimasto nella media esprimendo una votazione tra “per niente” e “molto”. Questo è sicuramente un dato importante che ci fa riflettere.
Per capire meglio cosa vuol dire, andiamo ad analizzare la domanda successiva: “Perché ritieni importanti (o meno) i compiti delle vacanze?”.
Quasi la totalità del campione ha motivato la risposta spiegando l’importanza del rimanere “allenati” per non perdere le conoscenze apprese durante l’anno scolastico, consolidarle e potenziarle rispettando i tempi di ciascun bambino, oltre alla loro utilità nell’incentivare e promuovere talenti personali.
Per quanto riguarda la lettura è emersa la sua estrema importanza per aiutare a tenere accesa la luce della creatività e della fantasia.
Come organizzarsi con i compiti
Ma andiamo al nocciolo della questione: “Come organizzarci con i compiti estivi?”.
Il primo consiglio è quello di non eseguire i compiti appena terminata la scuola.
I bambini hanno bisogno di uno stacco mentale e fisico da questo forte impegno, in più non sarebbe proficuo neanche in vista del successivo anno scolastico. Meglio aspettare 20/30 giorni e solo in seguito iniziare il libro delle vacanze (se presente) svolgendone 1/2 pagine al giorno. Ovviamente questi consigli sono didattici e pedagogici, ma vanno calibrati in base alle esigenze familiari.
In vacanza si sconsiglia vivamente di portare i compiti.
Si suggerisce di frequentare spesso le biblioteche, anche quelle di villeggiatura, far leggere tutti i libri e i giornalini che più desiderano e di farli appassionare ai vari giochi presenti sulle parole crociate.
Può essere utile tenere un diario personale, ascoltare musica, giocare tanto ed il più possibile in natura e all’aria aperta, andare al cinema, incontrare gli amici, riposare e svolgere qualche pagina dell’eserciziario nei tempi morti.
L’importanza della lettura
Se per i compiti, gli esercizi o comunque il libro delle vacanze in generale, è questo il consiglio che mi sento di dare, non è lo stesso per la lettura. La lettura, infatti, non deve mai mancare.
Si consiglia di leggere con regolarità scegliendo in libertà (magari con un adulto come guida) i libri che più si avvicinano alle proprie passioni e alle proprie esigenze.
Qui, spesso, sorge una domanda genitoriale: “Maestro, ma come faccio a far leggere mio figlio? A lui proprio non piace.” Questo è un compito non difficile ma impegnativo.
Per prima cosa bisogna trovare una tipologia di libro o fumetto che possa interessare maggiormente al bambino: non importa cosa legge, ma l’importante è che lo faccia e anche volentieri.
Una volta trovato qualcosa di interessante, bisogna darsi dei tempi magari abituandosi a leggere qualche pagina prima di andare a dormire, oppure al mare sotto l’ombrellone mentre ci si riposa. Mi raccomando, mai sostituire una situazione prettamente ludica e di divertimento con una di lettura se il bambino non ha la volontà di leggere forzandolo a farlo. Sfruttiamo i tempi morti della giornata.
Regola fondamentale
In conclusione, sia per i compiti estivi che per l’organizzazione generale della giornata dei bambini, è sempre meglio strutturare insieme a loro, di comune accordo, una routine flessibile così da scandire in modo piacevole le loro attività giornaliere estive.
Non dimentichiamoci mai che la regola principale rimane quella di DIVERTIRSI.