L’anticipo scolastico, meglio conosciuto come primina, permette ai bambini di entrare in prima elementare a cinque anni e mezzo.
Giovanni Vitali Rosati
Pediatra
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Infatti, secondo la legge 53/2003, formalizzata poi con il decreto legislativo 59/2004, “possono essere iscritti al primo anno della scuola primaria anche le bambine e i bambini che compiono i sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento”.
La primina è sempre la scelta giusta per il nostro bambino?
In occasione dei bilanci di salute, capita spesso che i genitori dicano al Pediatra “il mio bambino già sa leggere e scrivere, sa contare e fare le somme, è capace di fare una serie di attività, quindi lo posso inserire a scuola.” Queste abilità del bambino non sono sufficienti per permettergli di entrare in prima elementare in anticipo, ma è necessario che il bambino abbia sviluppato determinate capacità anche dal punto di vista emotivo e sociale.
Ovviamente i genitori vorrebbero il meglio per i propri figli, ma non è sempre facile prendere la giusta decisione. La scuola, le maestre, i compagni, i compiti, tutte queste cose faranno parte della nuova quotidianità del bambino che, grazie all’anticipo scolastico, comincerà a frequentare le prima elementare.
È fondamentale, quindi, che il bambino, affinché si possa considerare pronto per la primina, dimostri di aver raggiunto un buon grado di autonomia e indipendenza, di saper mantenere un discreto il livello di attenzione e concentrazione e di fare gruppo e relazionarsi con i compagni di classe, la maggior parte dei quali sarà più grande di età.
Quali sono le caratteristiche che accomunano gli anticipatari della scuola primaria?
Oltre alle già citate abilità che il bambino deve aver sviluppato per essere pronto per la primina, capacità logiche e di ragionamento; livello di attenzione e concentrazione simile a quello dei compagni più grandi; conquista dell’autonomia e dell’indipendenza; spirito di gruppo e interiorizzazione di regole e principi; un altro aspetto fondamentale è quello legato al riconoscimento e al controllo delle emozioni.
Il bambino deve avere una buona maturità emotiva ed essere in grado di sopportare la frustrazione, un bambino che frequenta la scuola sarà capace di gestire i propri sentimenti grazie ad una buona dose di autocontrollo e sarà in grado di spiegare le proprie emozioni.
“Stiamo facendo la cosa giusta?”
Bisogna anche valutare che il bambino iscritto in prima elementare con anticipo perderebbe un anno di scuola materna, un anno di possibilità di gioco, fondamentale per quella fascia di età e per la crescita globale del bambino.
È importante che la famiglia sia lei stessa a decidere in modo autonomo ma avendo le basi per farlo; potrà rivolgersi al proprio pediatra che avrà valutato il bambino, confrontarsi con le insegnanti della scuola dell’infanzia, parlare con la scuola scelta e con gli insegnati futuri, eventualmente consultarsi anche con esperti dello sviluppo e pedagogisti.
Non si tratta di una scelta da fare alla leggera; l’inserimento alla scuola primaria è certamente una fase di grandi cambiamenti per il bambino, e nel momento in cui i genitori si trovano a prendere questa decisione, è importante mettere in primo piano il benessere del bambino, rispettando i suoi ritmi e i tempi di sviluppo.