Cosa sapere sul vaccino per il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS).

Cosa sapere sul vaccino per il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS).

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Giovanni Vitali Rosati

Giovanni Vitali Rosati

Pediatra
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Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è un patogeno molto comune che causa principalmente bronchiolite nei bambini piccoli. Questa condizione spesso richiede il ricovero ospedaliero, poiché provoca difficoltà respiratorie accompagnate da sibili e fischi.

Dopo la pandemia di COVID-19, i casi di VRS sono aumentati notevolmente, probabilmente a causa della teoria del debito immunitario. Per due anni, infatti, l’esposizione al VRS è stata limitata, ma successivamente il virus è ritornato in maniera più aggressiva.

Fino a poco tempo fa, l’unico trattamento disponibile contro il VRS era un anticorpo monoclonale molto costoso, somministrato mensilmente e riservato ai bambini più vulnerabili. Recentemente, è stato introdotto un nuovo anticorpo monoclonale che richiede una sola somministrazione e ha un costo molto più accessibile. Questo permette di trattare praticamente tutti i neonati, riducendo significativamente i ricoveri ospedalieri e le forme gravi della malattia, offrendo un notevole sollievo ai piccoli pazienti.

Oltre agli anticorpi monoclonali, esistono altre strategie per combattere il VRS. Per gli anziani, è disponibile un vaccino specifico, mentre un altro vaccino può essere somministrato alle donne in gravidanza per proteggere i neonati.

Attualmente, la misura più immediata ed efficace è rappresentata dalla somministrazione dell’anticorpo monoclonale ai neonati fino ai 6 mesi di età, per proteggerli durante il periodo critico per il VRS, che va da settembre ad aprile.