Arriva l’Assistente Materna

Arriva l’Assistente Materna

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Nel 2024, in Italia, nascerà una nuova figura professionale, un sostegno per le mamme chiamato “Assistente per le madri”. Questa professione avrà il compito di assistere le madri, dal punto di vista fisico e psicologico, per sei mesi dopo la nascita del bambino.

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Depressione post partum

Circa il 10-20% delle donne si ammala di depressione postnatale. Come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità occorre motivare la paziente nel cercare assistenza, sensibilizzare la popolazione sul tema e educare le varie figure professionali nel riconoscere la condizione: dall’ostetrica al ginecologo, dal pediatra al medico di famiglia.

Il Governo, al fianco delle suddette figure professionali, istituisce la figura dell’assistente materna come nuova professione, e non è tardata la risposta della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica che, con una lettera indirizzata al ministro della Salute, protesta la decisione e fa notare come la figura dell’ostetrica sia stata dimenticata nel prevedere un’altra professione con meno formazione.

Per diventare assistente materna, infatti, non sarà necessaria una laurea ma un corso di formazione di 6-9 mesi, e questo aspetto ha suscitato alcune preoccupazioni e interrogativi.

Cosa prevede il piano

Le modalità operative saranno in parte stabilite con le Regioni, ma l’idea è quella di attivare un servizio a richiesta delle mamme che disporranno di una ventina di ore per i primi tre mesi dalla gravidanza estendibili fino a sei mesi. L’auspicio del governo è di avere tre assistenti materne ogni 20mila abitanti; quindi, il numero delle mamme supportate varierà a seconda dei territori.

La presenza dei consultori sul territorio

Va sottolineato che già esiste un sistema di assistenza continua e gratuita a disposizione delle neomamme presso i consultori, sebbene negli ultimi anni tali servizi abbiano subìto progressivi depotenziamenti.
Questi servizi operano principalmente sul territorio, ma non a domicilio, e sono concepiti per essere accessibili a tutta la famiglia anziché concentrarsi esclusivamente sulla madre. Ciò implica che le cure per il nuovo arrivato siano considerate responsabilità condivise all’interno del nucleo familiare, anziché gravare unicamente sulla neomamma.