Patto educativo genitori-insegnanti

Patto educativo genitori-insegnanti

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Il Patto educativo di Corresponsabilità è un documento che deve essere firmato da genitori e studenti al momento dell’iscrizione a scuola. Definisce i principi e i comportamenti che scuola, famiglia e alunni condividono e si impegnano a rispettare, diventando così lo strumento base dell’interazione scuola – famiglia.

Matteo Santarelli

Matteo Santarelli

Docente
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Cosa troviamo all’interno del documento, e perché è così importante?

Il “DPR del 24 giugno 1998 n.249, modificato dal DPR n.235 del 21 novembre 2007 – art.5 bis –, ha introdotto il “Patto di Corresponsabilità Educativa”, uno strumento normativo finalizzato a definire e rendere trasparenti i compiti e i doveri ad ogni soggetto della comunità scolastica in ragione del ruolo che ricopre”.
Questo documento definisce cosa docenti e genitori si impegnano a fare, rispettare e adempiere rispetto al PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) della scuola in questione.
Questo presuppone che ogni scuola può avere differenti “impegni” da rispettare.

In generale i docenti devono:

  • Fornire, con il comportamento in classe, esempi di buona condotta e impegno;
  • Adoperare ogni strumento atto al recupero delle lacune durante l’anno scolastico;
  • Adoperare con regolarità e precisione il registro personale, il diario di classe ed il registro dei voti on – line;
  • Curare la chiarezza e la tempestività di ogni comunicazione riguardante l’attività didattica o formativa in classe;
  • Promuovere in ogni occasione il dialogo con ogni singolo studente, il gruppo classe e le famiglie.

I genitori invece, devono:

  • Giustificare le assenze;
  • Partecipare agli incontri scuola – famiglia;
  • Essere disponibili al dialogo con gli insegnanti;
  • Riconoscere il valore educativo della scuola;
  • Collaborare per favorire lo sviluppo formativo dei propri figli, rispettando la libertà d’insegnamento di ogni docente;
  • Attuare atteggiamenti educativi analoghi a quelli scolastici;
  • Collaborare alle iniziative della scuola per la loro realizzazione sul piano operativo.

Interazione tra genitori e insegnanti

Per genitori e insegnanti è fondamentale trasporre questo documento nella vita scolastica di tutti i giorni, creare una vera alleanza, una sana comunicazione per garantire il successo formativo di ogni studente.

Sia i genitori che gli insegnanti traggono beneficio da questo rapporto; la costruzione di un ambiente collaborativo, di rispetto e stima reciproca, rappresenta una condizione fondamentale per far sì che i processi di apprendimento e di socializzazione abbiano successo.

Quando questa relazione è bilanciata, cooperare prende soprattutto il significato di rispetto reciproco, evitando di confondere i ruoli che, al contrario, devono rimanere sempre ben distinti nello svolgimento delle specifiche funzioni educative.

Quando ciò viene meno, c’è il rischio di incorrere in una relazione disfunzionale tra le parti dove la relazione scuola – famiglia assume una forma non adeguata. Ci sono famiglie con le quali il dialogo e il confronto si instaurano senza problemi, mentre con altre meno per motivazioni diverse; ci sono famiglie che non sono presenti, che non rispondono alle comunicazioni, famiglie fantasma o che difendono il proprio figlio/a a prescindere, qualunque sia il problema: ci sarà sempre una motivazione plausibile a giustificarlo. Ci sono famiglie che rispondono a comunicazioni comportamentali per iscritto elencando le motivazioni per la quale quanto detto dal docente non sia veritiero.

Dall’altro lato, ci sono famiglie troppo severe che credono fermamente nella scuola e, essendo profondamente rispettosi delle regole, pretendono che i figli siano perfetti. Così si rischia un eccessivo perfezionismo andando a punire la minima mancanza dei figli/e.

L’obiettivo del colloquio scolastico

Altra cosa da notare, è il colloquio visto troppo spesso come valvola di sfogo.

Spesso le famiglie vivono situazioni di crisi, problemi e frustrazioni nell’arco della propria vita, e le osservazioni di un docente possono scatenare lacrime, pianti e confessioni da parte del genitore che sta vivendo una situazione delicata. Per quanto l’empatia sia un aspetto fondamentale per un docente, bisogna tener presente che non è un terapeuta, ed il suo ruolo non può subentrare in determinate situazioni strettamente personali.

Questo non va a ledere l’importanza dell’empatia, la capacità di ognuno di noi di entrare nell’universo mentale ed emotivo dell’altro, sia genitore che insegnante.

Dal punto di vista del docente, essa ci permette di capire chi si ha di fronte, trovare il giusto modo per comunicare in maniera efficace tenendo presente le molteplici caratteristiche delle famiglie, ed essere adeguatamente competenti sul piano culturale ed emotivo affinché questa relazione sia proficua.

La ricerca della consapevolezza come crescita

Ultimo aspetto, ma non per importanza, è la visione e la lettura da parte dei genitori di eventuali problematiche e difficoltà del proprio figlio/a.
Nella nostra società, l’errore viene ancora condannato e stigmatizzato a tal punto da travisare una condivisione in una colpevolizzazione.

Gli eventuali ostacoli che un alunno/a può incontrare all’interno del suo percorso di apprendimento devono essere letti come un’opportunità per riflettere e cambiare, sia da parte del bambino/a ma anche dal genitore.

Essere consapevoli di ciò, è il primo passo per la costruzione di un rapporto di condivisione tra scuola e famiglia.

Fonti
  • “Patto educativo di corresponsabilità”. Ministero dell’Istruzione e del Merito, 2007, miur.gov.it.
  • “Il Patto educativo di corresponsabilità e gli impegni di genitori, alunni e docenti”. Orizzonte scuola, 2022.it.
  • “Il difficile rapporto tra scuola e famiglia”. Scuola7, 2021, scuola7.it.