Vaccino anti COVID-19: un booster, ma perché?

Vaccino anti COVID-19: un booster, ma perché?

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La disponibilità del vaccino anti Covid-19, efficace e sicuro quanto basta per i criteri noti, e la sua approvazione alla somministrazione da parte delle Autorità Regolatorie, prima negli adulti (dicembre 2020) e poi nei minori (giugno 2021) è stata vista come l’uscita da un tunnel sociale e sanitario di cui non si vedeva la fine.

Giorgio Conforti

Giorgio Conforti

Pediatra di famiglia e Responsabile Rete Vaccini Fimp Liguria

In un secondo momento però, le evidenze scientifiche e le realtà assistenziali dell’ospedale e del territorio, hanno fatto ricredere su tale ottimistica soluzione.

Infatti, dopo il ciclo primario, visto il calare degli anticorpi neutralizzanti nei vaccinati e la ridotta Vaccine Efficacy (VE) verso le infezioni provocate da nuove varianti rispetto a quella del vaccino originale, varianti che si sono evolute, diventando più trasmissibili per la capacità acquisita di evadere la risposta immunitaria evocata dal vaccino, è stato approvato un primo booster, negli Usa dai 5 anni e in Europa dai 12 anni, affinché fosse ripristinata la memoria dell’agente patogeno nel sistema immunitario, aumentando di nuovo e prolungando la protezione vaccinale da forme gravi della malattia.

Con la variante Omicron, nel periodo dicembre 2021 – aprile 2022, negli over 12 l’efficacia del vaccino, a 4 mesi dalla seconda dose, ha subito un forte calo; a 7 giorni dalla somministrazione della dose booster invece, i valori della VE sono risaliti significativamente. (fig.1)

Qual è la situazione in Italia?

I dati italiani nei bambini 5-11 anni, (Sacco e al., The Lancet,30 June 2022) dimostrano buona VE verso l’infezione (45,1%) ma ancor più verso le forme gravi di malattia (VE 55,2%) difatti l’EMA ha autorizzato il booster agli under 12 anni il 16 settembre 2022.

Se esistono quindi validi motivi che hanno portato a raccomandare la vaccinazione ai minori, la logica conseguenza è che sia necessaria la dose booster anche per loro, e i pediatri dovrebbero sensibilizzare ancor di più i genitori e i ragazzi in merito alla potenziale efficacia del booster.

Ma siamo convinti o ancora convinti che occorra vaccinare anche i minori per COVID-19?

Sono tantissime le evidenze assistenziali che dimostrano che la vaccinazione anche nei minori è indispensabile.

Basti pensare che ad agosto 2022 i decessi per Covid-19 nei minori hanno raggiunto quota 67, di cui 1/3 nella fascia di età under 5, per la quale il vaccino non è ancora autorizzato, e le reinfezioni per tutte le età sono pari al 13% (dati ministeriali aggiornati al 05/08/2022).

Ad oggi, in Italia, risultano completamente vaccinati, per la fascia di età 12-19 anni, l’84,6% dei giovani, di cui solo il 46,7% ha effettuato il booster.

Si ricorda che in questo caso anche la protezione “ibrida”, data dalla malattia (specie se contratta nel 2020-2021) più la vaccinazione, risulta efficace.

https://sip.it/2022/07/28/vaccinazioni-covid-e-bambini-le-riflessioni-del-tavolo-tecnico-sip/

 

Chiariamo alcuni dubbi

Nonostante le evidenze scientifiche, sono molti ancora i dubbi che circolano fra i pediatri.

Ci si potrebbe chiedere “Ma non è meglio aspettare il vaccino nuovo più aggiornato?”; proprio tra agosto e settembre le Agenzie hanno autorizzato nuovi vaccini:

  • FDA ha autorizzato in data 31 agosto il vaccino bivalente contente il ceppo Wuhan ed il ceppo Omicron BA. 1
  • EMA ha autorizzato i bivalenti Comirnaty e Spikevax in data 1° settembre2
  • AIFA ha comunicato la sua autorizzazione in data 5 settembre3
  • Il Ministero della Salute ha emanato una circolare esplicativa in data 07 settembre4
  • Ema in data 12 settembre ha autorizzato un nuovo bivalente contenente ceppo Wuhan e Omicron BA. 4-55

“Nuove dosi vuol dire inefficacia?” No. Vediamo perché

L’efficacia verso le forme gravi rimane evidente, la stimolazione dell’immunità cellulare è ben salda, quello di cui si necessita è un vaccino che da un lato sia anti-coronavirus e universale, e dall’altro sia capace di stimolare l’immunità mucosale locale per abbattere effettivamente anche le infezioni, asintomatiche o paucisintomatiche.

Il vaccino per influenza viene raccomandato ogni 12 mesi e servono 3 o 4 dosi di un ciclo primario per proteggere i piccoli da malattie gravi come le meningiti di varia causa, e allora perché non farlo per il Covid-19?

La sicurezza del vaccino è ormai ampiamente dimostrata, anche a dosi ripetute, ma la ripresa delle scuole creerà possibili nuove ondate.

Cosa raccomandano i CDC?

I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, relativamente alla necessità del booster per il Covid-19, affermano che:

In conclusione

La lotta al COVID 19 è lunga e complessa e per questo abbiamo bisogno non solo di vaccini ma anche di ridurre la trasmissione del virus.

Finché ci sarà un alto numero di virus che mutano e si trasmettono, nuove varianti possono evolversi, ed evolveranno particolarmente in termini di trasmissibilità e fuga immunitaria.

Ricordiamo, oltre alla vaccinazione, che mascherine e ventilazione non devono mai passare in secondo piano, sono armi che abbiamo a disposizione per contrastare la diffusione del virus e funzionano contro tutte le varianti.