Essere bilingue vale per due

Essere bilingue vale per due

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Claudia Peralta
Professoressa alla Boise State University, Department of Literacy, Language and Culture

Il bilinguismo è una risorsa, e le ricerche in ambito linguistico, pedagogico nonché sociologico degli ultimi decenni non fanno che confermare questo concetto, dimostrando che l’essere in grado di parlare due o più lingue (plurilinguismo) gioca un ruolo significativo nella formazione dell’identità dell’individuo – oltre che nel rafforzamento dei legami familiari e nell’apprendimento di ulteriori lingue.

Miti sull’educazione bilingue:

I bambini esposti a più di una lingua possono subire ritardi nello sviluppo del linguaggio e della parola.

L’esposizione a più di una lingua rende il processo di apprendimento del bambino più complesso. Ciononostante, il bambino finisce con lo sviluppare meglio certi sistemi di attenzione (come l’attenzione visiva ed il cosiddetto scanner facciale), facendo sì che il bilingue acquisisca un vero e proprio vantaggio nei confronti del monolingue (fatto che, spesso, si traduce in una soglia d’attenzione più alta). Di conseguenza, anche se in alcuni casi è possibile assistere ad un ritardo di qualche mese nella produzione di frasi coerenti e complete, il numero totale di parole prodotte da un bambino bilingue (intese come somma delle parole di entrambe le lingue) dovrebbe essere paragonabile a quello di un bambino della stessa età che parla una sola lingua.

Imparare due lingue confonderà il bambino.

I bilingui possono confondere le regole grammaticali o usare parole delle due lingue nella stessa frase. Come esempio si pensi a locuzioni come “voglio màs jugo”, o “quiero màs succo” – entrambe intese ad esprimere lo stesso concetto: “voglio più succo”. Questo è un aspetto normale dello sviluppo del linguaggio bilingue e non significa che il bambino sia confuso. Di solito all’età di 4 anni i bambini sono in grado di separare le diverse lingue, ma a volte possono ancora mescolarle in una frase. Alla fine impareranno a separarle correttamente.

Vantaggi dell’essere bilingue sin da piccoli.

A dispetto del preconcetto secondo il quale essere esposti a due lingue possa essere fonte di confusione per i bambini, ci sono prove evidenti che un bilinguismo ben sviluppato possa aiutare nel raggiungimento di un livello cognitivo decisamente superiore alla media. I bambini che crescono in un ambiente con due (o più) lingue imparano rapidamente ad adattarsi alla situazione ed a non discriminare tra le due lingue. Questo complesso ambiente di apprendimento ha (come già rilevato) l’effetto di promuovere una soglia d’attenzione più alta, perché abitua il bambino ad orientarsi in un ambiente più complesso. I bilingui sviluppano un maggiore “controllo attenzionale”, imparando a sopprimere una lingua quando vogliono produrre parole in un’altra lingua in pochi secondi. In tal modo, esercitando costantemente la loro capacità di sopprimere informazioni che di caso in caso possono essere (o non essere) rilevanti, imparano a concentrarsi meglio quando si trovano in ambienti rumorosi (“silenziando” tutti gli stimoli considerati interferenze).

In secondo luogo, i bilingui sviluppano sin da subito una notevole abilità socio-pragmatica (arrivando a capire ben presto che alcune persone parlano una sola lingua, mentre altre sono bilingui o addirittura in grado di parlare tre o più lingue) ed a sviluppare una maggiore “consapevolezza metalinguistica”. Essendo, infatti, abituati al fatto che esistono due (o più) etichette per gli stessi concetti (ossia un’etichetta per ciascuna delle lingue conosciute), i bilingui non possono che essere pensatori tolleranti e flessibili, in quanto avvezzi al fatto che non esista un solo modo di dire o fare una cosa.

Come posso aiutare mio figlio a imparare più di una lingua?

Per quanto in passato l’input fosse “per ogni genitore una sola lingua”, in un mondo come quello odierno, in cui ci sono sempre più coppie di etnie, background culturali e, soprattutto, lingue diverse questo risulta un modello difficile da seguire. In realtà, però, la mescolanza di varie lingue non è solo una necessità ma una vera e propria opportunità culturale, perché i bambini ora sono più esposti anche a contesti culturali diversi, nei quali viene chiesto loro di sapersi muovere agilmente utilizzando più lingue contemporaneamente.

La raccomandazione, pertanto, è quella di esporre i bambini al numero maggiore di lingue parlate dai genitori o da altri membri della famiglia, usando queste ultime sia negli spazi privati che pubblici. Più si è esposti a una lingua, più rapidamente la si apprende. È necessario essere persistenti, coerenti e pazienti. Le parole del bambino vanno modellate nella forma corretta. Tutto ciò può essere fatto attraverso letture, canzoni e giochi cercando il più possibile di usare espressioni che non siano traducibili in altre lingue, assicurandosi nel contempo (e per quanto realisticamente possibile) che gli insegnanti, gli altri genitori e i bambini della scuola del bambino conoscano (almeno in parte) le lingue parlate dalla famiglia.